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Cosa succede a FTX? La guerra con Binance

+++Attenzione! Non accedete al sito e cancellate l’app, dato che entrambi sono stati compromessi e sono virus. Ocio!+++

Cosa succede a FTX? Se seguite un minimo le notizie, in questi ultimi giorni la quantità di notizie è semplicemente eccessiva. Provo qui a raccogliere le ultime novità, tenendo a mente che si tratta di una situazione in evoluzione continua e molto rapida.

La versione breve: FTX, uno degli exchange più importanti al mondo, ha (forse) dei problemi di liquidità. CZ, CEO di Binance, ha -con un tempismo quantomeno sospetto- dichiarato che venderà i suoi FTT, parecchie centinaia di milioni, e questo ha causato un crollo di FTT. Binance si è poi fatta avanti per comprare FTX, maha poi cambiato idea.

Cosa succederà ora a FTX? Tutto è possibile, ma la possibilità più verosimile è a mio parere una ristrutturazione del debito. Aggiornamento: la società ha avviato le procedure di Chapter 11 (bancarotta).

***Aggiornamento 12/11: sono state spostate centinaia di milioni di dollari fuori da FTX, in quello che sembra essere un furto (di chi non si sa). Allo stesso tempo, sito e app sono compromessi e contengono ora virus. Inoltre, BlockFi è crollata in quello che può essere l’inizio del contagio (ahia!)

Cos’è FTX? Chi è SBF?

FTX è un exchange crypto. Nato poco tempo fa, appena tre anni di vita, è rapidamente diventato uno dei nomi di riferimento nel mondo crypto.

Pur avendo (a mio parere) un sito poco user friendly, il suo successo è stato rapido e innegabile per tre ragioni fondamentali.

  1. Le commissioni più basse del mercato. Questo è indubbiamente un vantaggio enorme, e ho parlato di come molti dei problemi di Coinbase dipendano proprio dalle sue alte commissioni.
  2. Un fondatore carismatico. Si dica quello che si vuole, ma il mondo crypto ha un feticismo per il carisma -specialmente se c’è un pizzico di spocchia e qualche opinione eccessiva. Enter Samuel Bankman-Fried, o SBF dato che CT conosce il mondo per acronimi.
  3. Il fondatore viene dagli Stati Uniti, ed è innegabile che il mondo crypto abbia una chiara predilezione per le società nate negli Stati Uniti. (Per quanto tecnicamente FTX sia basata alle Bahamas).

FTX ha altre due cose: un token, FTT, simile al vecchio BNB pre-Smart Chain; e Binance come investitore. Teniamolo a mente perché ci serve dopo.

Personalmente sono iscritto a FTX e lo considero un sito affidabile, sempre con i caveat del fatto che si tratta di un exchange centralizzato con tutti i suoi rischi. Questo l’ha portato nella top5 degli exchange.

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Fonte: Coinmarketcap, 9 Novembre 2022

Cosa succede a FTX? Alameda e lo scoop di Coindesk

Una delle problematiche fondamentali del mondo crypto è la scarsa trasparenza delle società. Anche approfittando delle leggi più lasche di alcuni Paesi, spesso si formano reti di società i cui rapporti sono a dir poco opachi. (Tether e Bitfinex, qualcuno?)

Nel caso di FTX, il grosso punto di domanda riguarda Alameda, il braccio d’investimento di FTX. Trattasi formalmente di società separata. Principalmente, mi sento di speculare, per evitare i rischi di eventuali bancarotte a catena (una prassi comune, niente di sospetto in sé).

Uno scoop di Coindesk ha analizzato alcuni documenti e ha concluso che 6 dei 14 miliardi di asset di Alameda sono rappresentati da FTT, il token di FTX. Si tratta ovviamente di un token molto centralizzato, la cui emissione è in mano unicamente a FTX. Questo assomiglia molto alla vecchia situazione Bitfinex-Tether, in cui è stato dimostrato che Bitfinex aveva ricevuto prestiti da Tether (e ha pagato una multa per questo).

La paura del mercato? Che i token depositati dagli utenti su FTX non siano sempre mantenuti in custodia, ma potenzialmente utilizzati per attività di trading. Che non sarebbero di per sé necessariamente illegali, ma ovviamente un rischio che nessuno si accollerebbe senza ricompense. Specialmente dopo quanto è successo con Celsius e diversi altri in questo 2022.

Cosa succede a FTX? Binance vende FTT

CZ è il CEO di Binance, il più grande exchange crypto al mondo. Inoltre, Binance è uno dei principali investitori in FTX. Infine, CZ e SBF non si amano particolarmente.

Binance ha parecchie centinaia di milioni di FTT. CZ ha annunciato di voler scaricare sul mercato gli FTT in suo possesso.

Questo annuncio è stato visto da molti come perlomeno malizioso: dichiara di vendere in seguito a quanto uscito, ovvero l’articolo di Coindesk. Quando però Alameda si offre di comprare i token in suo possesso, lui rifiuta e dichiara che li venderà sul mercato. Una manovra che avrebbe ovviamente un effetto molto negativo sul prezzo di FTT, e conseguentemente sulla reputazione di FTX. Una manovra punitiva. O forse no?

ftt crollo
Fonte: Coinmarketcap

Binance compra FTX?

L’annuncio arriva come fulmine a ciel sereno: Binance vuole comprare FTX.

Immediatamente, in modo inatteso, CZ torna a essere nuovamente l’eroe di CT. Pur essendo stato lui a peggiorare la situazione di FTT, il suo annuncio è un’ancora di salvezza.

E a quel punto, il dubbio è ancora più evidente: se Binance comprasse FTX, si libererebbe di uno dei suoi principali rivali. E, en passant, anche di SBF. Vuoi mai che ci avessero visto lungo con quelle dichiarazioni? Ovviamente, si tratterebbe di manipolazione di mercato, e personalmente non credo che CZ sia così sprovveduto da mettere a rischio il suo impero su Twitter.

Il tweet parla di un accordo non binding, ovvero che non obbliga Binance a fare un’offerta. E, secondo Coindesk (notizia freschissima), dopo avere visto i libri contabili Binance sembra volersi tirare indietro. Cosa ci sia in quei libri contabili io non lo so. Ma in molti speculano che FTX abbia problemi di liquidità, non di solvibilità. Stesso problema che aveva Lido quest’estate: i token ci sono, ma sono bloccati.

Aggiornamento: Il 9 novembre sera, in un tweet, Binance ha annunciato che non acquisterà FTX. I problemi di liquidità sembrano più gravi del previsto, e forse si tratta proprio di insolvenza per FTX.

Non è finita: centinaia di milioni rubati da FTX

Il più grande capitombolo dai tempi di Mt Gox non è sufficiente? Pronti!

Alcuni utenti hanno scoperto che le leggi di Bahamas permettono ai residenti in quel Paese di prelevare i propri fondi. Ci sono speculazioni di almeno una persona che ha finto KYC di Bahamas per tirare fuori milioni di dollari altrimenti bloccati in quella che si preannuncia una battaglia legale infinita. L’operazione, oltre ad essere illegale e per varie ragioni (se confermata), è anche ingiusta nei confronti degli altri utenti: è ormai evidente che non tutti gli asset sono presenti. In questo modo, una parte non trascurabile è stata prelevata ingiustamente.

Nella sera italiana dell’11 Novembre, centinaia di milioni di dollari in token hanno iniziato a essere fatti sparire. Questo è avvenuto immediatamente dopo che la società ha annunciato la bancarotta, e da subito si è sospettato un insider. Parallelamente, sia l’app sia il sito sono stati a quanto pare infettati con un malware che provava a recuperare le chiavi private degli utenti che vi accedevano.

Sembra che si trattasse effettivamente di una persona interna, che a quanto pare ha usato dei wallet dell’exchange Kraken con KYC. L’identità è a quanto pare nota, anche se non ancora doxxata.

Cosa succederà a FTX? L’effetto contagio

Al di là del danno a FTX, il grosso problema è ora la serie di società che si troverà in pericolo. O perché FTX deteneva i loro token, o perché avevano un investimento importante in FTT, o perché il mercato smetterà di fidarsi di loro.

Immediatamente BlockFi, uno dei giganti CeFi, ha annunciato di avere bloccato i suoi prelievi. Pare (pare eh) che una gran parte dei token dei loro clienti si trovassero precisamente in custody da FTX.

Sicuramente altre seguiranno. Ci sarà da ballare.

I tweet di SBF

In un colpo di genio, SBF ha deciso di iniziare a pubblicare una miriade di tweet. Iniziando facendo lo spelling di What e poi happened [cosa è successo, o quello che è successo] lettera per lettera.

All’inizio le teorie sono state le più variegate. Alcuni pensavano fosse un dead man switch, ovvero un bot programmato per inviare dei messaggi se non disattivato da SBF (ad esempio una confessione in caso di morte). Una delle teorie più affascinanti è che fosse un countdown-minaccia nei confronti di Sam Trabucco, precedente CEO di Alameda (e quindi coinvolto in eventuali illegalità del fondo). Pare infatti che Sam usasse molto frequentemente questa espressione.

Altri hanno speculato che fosse un tentativo di essere dichiarato incapace di intendere e di volere, altri ancora che stesse cancellando un tweet alla volta quelli più compromettenti, e che i nuovi erano disegnati per non essere scoperto dai bot.

La realtà, molto probabilmente, è che si tratta di un tentativo di attirare l’attenzione da parte di un narcisista. Ha infatti poi continuato con alcuni dati molto poco credibili -in base a quanto si sospetta, e al fatto che abbia avviato la procedura di riorganizzazione aziendale con il Chapter 11. Dicendo in sostanza che FTX era solida, eccetera, eccetera.

Mi rifiuto di quotare i suoi tweet, perché non voglio dare altro engagemente a una persona così tristemente bisognosa di essere sempre l’eroe.

FTX: cosa dobbiamo imparare

Abbiamo visto cosa succede a FTX. Ci sono svariate lezioni da trarre, ma a mio parere una è quella principale. Non fidiamoci di nessun exchange centralizzato per tenere i nostri token e coin. Preferiamo soluzioni non-custodial.

Gli exchange centralizzati potrebbero essere più trasparenti, e non mancano proposte perché ci sia una reale e continua trasparenza delle riserve. Io ci spero, ma mi sembra evidente che per ora non è così.

Perché lasciare i nostri fondi su un exchange centralizzato anziché metterli su un wallet non custodial? Per pigrizia? Perché alla fine se un exchange centralizzato blocca i prelievi chi ci perde siamo noi, mica loro.

Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.

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