Qual è il futuro di CeFi?
Il 2020 ha segnato l’avvento dello Yield Farming. La nascita dei prestiti collateralizzati -e poi dei DEX- è stata accompagnata dal fiorire del mondo CeFi. Ma queste piattaforme hanno futuro, adesso che BSC e le altre alternative a Ethereum 2.0 promettono ritorni migliori e commissioni prossime allo zero?
CeFi esiste per le commissioni di Ethereum
Il mondo CeFi è stato reso possibile, a mio parere, dalle commissioni eccessive di Ethereum e Bitcoin. Infatti molti di questi siti offrivano prelievi gratuiti, oltre alla possibilità di effettuare il compounding degli interessi in modo giornaliero e automatico. E, diciamocela tutta, le commissioni del mondo CeFi erano più alte di quelle di Compound e simili.
A marzo 2021, però, esistono possibilità di fare yield farming con BSC (Binance Smart Chain), il che significa commissioni molto inferiori. Inoltre, molte opzioni decentralizzate (ad esempio PancakeSwap) offrono ritorni molti superiori. Certo, i ritorni sono nei token delle piattaforme -ma nuovamente, la possibilità di convertirli in quello che vogliamo con pochi centesimi rende a mio parere il mondo CeFi molto meno attrattivo di quello che era.
Qual è il futuro di CeFi?
Rimane probabilmente una nicchia di mercato per CeFi: le persone che non conoscono sufficientemente il mondo blockchain da usare una dApp. In fondo, per molti investitori provenienti dal mondo tradizionale, i ritorni offerti (del 10% sulle stablecoin) sono superiori a quanto otterrebbero da obbligazioni, o anche da azioni.
Esistono però dei rischi connessi alla CeFi.
Come sappiamo: not your keys, not your coins.
Se una piattaforma CeFi subisce un furto oppure un hack: ciao token. Lo stesso se i proprietari decidono di scappare con i soldi.
E la possibile migrazione di massa dei fondi da CeFi a DeFi potrebbe creare buchi nel bilancio dei primi, con conseguenze potenzialmente devastanti per tutta l’industria.