Gli NFT di Trump sono un caso piuttosto interessante. Nonostante (o forse perché) sono privi di ogni logica e significato, hanno avuto un discreto successo nel loro primo lancio. Ovviamente, un secondo lancio non poteva che arrivare, e mettere in crisi il mercato del primo lancio. Tutto normale. O no?
Questo articolo si propone di analizzare il reale valore degli NFT, in modo da capire perché sono profondamente critici.
Gli NFT di Trump: il secondo lancio
Il 14 aprile 2022, l’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il lancio della seconda serie degli NFT di Trump, chiamata “Trump Cards”. La nuova serie di token non fungibili è composta da una vasta gamma di immagini e video selezionati dalla sua carriera politica e rappresenta una collezione esclusiva per i collezionisti e gli appassionati di criptovalute. O, soprattutto, per coloro che non possono fare a meno di collezionare un immagine del loro Presidente preferito.
L’annuncio è stato dato dall’ex Presidente sul suo social media, Truth social. Nel post, il nostro Donald preferito (alle spalle di Paperino) spiega come avrebbe potuto alzare il prezzo, mentre ha deciso di limitarsi allo stesso del primo lancio: $99.
Gli NFT di Trump non sono altro che immagini che rappresentano l’ex presidente degli Stati Uniti in varie situazioni. Sono abbastanza kitsch (per non dire trash), ma a ognuno il suo. Non hanno reale utilità, come la maggior parte degli NFT, a parte alcuni perk promessi a chi le genera: da cene assieme a lui, fino all’accesso ad alcuni eventi.
Il primo lancio ha fruttato a Trump almeno $100.000, come riportato da CNBC, e sicuramente ha invogliato il Presidente a ripetere l’operazione. Alcuni hanno suggerito nel primo caso che potesse trattarsi di riciclaggio di denaro sporco, come questo utente su reddit:
Qualunque sia la spiegazione, ci risiamo. E il mercato non è felice: il floor price (prezzo più basso) su OpenSea è precipitato, come mostra questo grafico.
Cosa sono gli NFT?
Gli NFT, o token non fungibili, sono una forma di criptovaluta che rappresentano oggetti digitali unici, come immagini, video, musica, giochi e altri contenuti. A differenza delle criptovalute tradizionali, gli NFT sono progettati per rappresentare oggetti digitali unici e non possono essere sostituiti con altri token di valore equivalente.
Gli NFT sono immagazzinati su una blockchain, un registro digitale distribuito che tiene traccia di tutte le transazioni. Ciò significa che ogni NFT ha una tracciabilità storica che conferisce autenticità e valore al token. Inoltre, gli NFT sono spesso accompagnati da un certificato di autenticità, che conferisce ulteriore valore al token.
Il loro utilizzo spazia, da “opere d’arte” (come in questo caso), a community come le Bored Apes, fino a progetti più particolari, come il fantacalcio di Sorare.
La popolarità degli NFT è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, in quanto offrono un modo per i creatori di contenuti digitali di monetizzare il loro lavoro e per gli acquirenti di possedere oggetti digitali unici e rari. Tuttavia, gli NFT sono anche oggetto di critiche, in quanto la loro creazione e la loro transazione richiedono l’utilizzo di grandi quantità di energia elettrica, che potrebbe avere un impatto sull’ambiente.
Il valore degli NFT: gli NFT di Trump
Il lancio della seconda ondata ha affossato il valore della prima, che era arrivato a cifre piuttosto importanti: ora valgono la metà rispetto a ieri, come riportato in questo thread su reddit.
Il valore degli NFT è un grande problema. Da un lato chi dice che il mercato decide, e non ha torto. Dall’altra chi pensa che sia assurdo -e anche lui ha ragione. Ma, se come diceva la mia professoressa la ragione è dei fessi, come la mettiamo?
Gli NFT presentano un’enorme criticità. È impossibile determinarne un valore ragionevole. (Qualcuno dirà che così è anche per l’arte, però aspetta che ci arrivo).
Il valore è quindi deciso dal mercato. Mercato che, nel caso delle cryptomonete (e specialmente degli NFT), è principalmente speculativo: si compra con la speranza di rivendere a un prezzo più alto. Chiunque (o quasi) compri un NFT spera di guadagnarci. Il problema è che guadagnarci significa rivenderlo a un prezzo più alto a qualcun altro, e così via.
Se per il caso di coin e token si può accennare una discussione, per gli NFT la storia è a mio parere semplice: non tutto può avere valore. Molto poco, in realtà, può avere valore. E quanto successo con gli NFT di Trump ne è la prova: il lancio della seconda ondata toglie valore alla prima, perché chi li aveva comprati sperava di aspettare e rivenderli in futuro.
Il tema del valore degli NFT è affascinante e complesso, e ne parlo qui.