Cos’è Ethereum Name Service (ENS)? In breve: un servizio che offre NFT in grado di condensare un indirizzo in una stringa di caratteri leggibili. Questo indirizzo può essere usato per ricevere pagamenti, o per creare un sito nel web 3.0, ovvero internet decentralizzato.
Ethereum Name Service è quindi una via (la più popolare ad oggi) per entrare nel mondo dell’web decentralizzato. Vediamao in questo articolo cos’è Ethereum Name Service, cosa cis si può fare e in che modo funziona.
Cos’è il web 3.0?
Il dibattito sul significato di web 3.0 è complesso, e probabilmente troppo tecnico per questo blog. Possiamo però seguire una semplice evoluzione del web nella storia.
Il web 1.0 consiste nelle pagine che sono distribuite dalla rete, e visualizzabili da parte degli utenti. Gli utenti possono quindi trovare informazioni, senza poterle modificare né poter interagire. Alcuni esempi sono blog come questo (eccezion fatta per la sezione dei commenti). Nel suo stadio iniziale, internet era visto semplicemente come riserva di informazioni.
Il web 2.0 è marcato dal passaggio all’user-generated content. L’utente ora ha la possibilità di interagire, e non solo di consultare. Esempi sono i social media e Wikipedia. Durante l’era 2.0 (che è tuttora in corso), la quantità di contenuto in esistenza è aumentato esponenzialmente: è molto semplice aggiungere un pezzetto di conoscenza o di opinione e condividerlo con il mondo.
Il web 3.0 ha molte definizioni, ma quella più interessante per il mondo delle cryptovalute è quello di web decentralizzato. In questo paradigma, il contenuto non è più mantenuto su server di proprietà di qualche società, ma è distribuito. In questo senso, il web 3.0 non può essere censurato, perché non esiste un unico punto in cui può essere rintracciato.
In questo senso, il web 3.0 diventa simile a torrent per il download di un file: il file non è su un server, ma su diversi client sparsi per il mondo che ne permettono il download. (Ovviamente, torrent ha una brutta reputazione per l’uso illegale che se ne è storicamente fatto, ma rappresenta unicamente una tecnologia che -come vedremo- presenta diversi vantaggi rispetto all’architettura client-server).
IPFS vs HTTP (e HTTPS)
Se accediamo a una pagina web, come ad esempio questo blog, nella barra degli indirizzi vediamo la stringa http oppure (si spera) https. HTTP, o Hyper Text Transfer Protocol, funziona così:
- Un client manda una richiesta a un server
- Il server elabora la richiesta e invia un file al client
- Il client riceve il file, che viene poi elaborato e reso leggibile dal browser
HTTP dipende quindi dall’esistenza di server. Questo significa centralizzazione: il server ha, potenzialmente, la capacità di censurare l’informazione, o di inviarne una parte, o può essere vittima di un attacco.
Qui interviene IPFS, InterPlanerary File System. IPFS è uno dei protocolli alternativi a HTTP che opera in questo modo:
- I file non sono mantenuti su un server, ma spezzettati e raccolti in varie posizioni nel web
- In questo modo, il network è teoricamente molto più resiliente a censura e problemi tecnici
- E’ decentralizzato
Si può leggere di più sul protocollo IPFS a questo link.
Cos’è Ethereum Name Service (ENS)?
Introdotto il concetto di web decentralizzato, possiamo parlare di cos’è Ethereum Name Service (ENS). Ethereum Name Service è un servizio che permette di creare un dominio decentralizzato. Questo dominio è a tutti gli effetti un NFT, esistente sulla rete Ethereum. Se un dominio tradizionale è cryptoeccetera.com, un dominio ENS sarebbe cryptoeccetera.eth.
Un dominio tradizionale (ad esempio .com o .it) viene registrato tramite un servizio, chiamato registrar. E’ necessario fornire alcune informazioni e pagare una registrazione annuale, prima di poter creare un sito internet. ENS funziona in modo molto simile, ma con una differenza fondamentale: il dominio può essere trasferito in modo molto rapido e semplice, esattamente come un normale NFT. Ad esempio, è possibile utilizzare opensea per comprare o vendere un dominio. Il trasferimento di un dominio tradizionale è un’operazione più complessa e centralizzata, passando per l’approvazione del registrar.
Come per un dominio tradizionale, ENS fa pagare per la registrazione del dominio una cifra annuale, equivalente a $640 per dominii di tre lettere, $160 per dominii di 4 lettere e $5 per dominii di 5 o più lettere. Ovviamente un dominio più breve è più ambito, in quanto più facile da ricordare.
Cos’è Ethereum Name Service? Gli usi
A cosa serve un ENS? Gli usi fondamentali sono due.
- Come detto, un dominio web 3.0 permette di creare un sito decentralizzato. Alcuni browser (Brave e Opera) supportano nativamente i domini .eth, mentre MetaMask permette di rendere qualunque browser capace di leggerli. Va detto che ad oggi il web decentralizzato è piuttosto scarno rispetto a quello tradizionale.
- Ricevere cryptomonete in modo semplice. Ad esempio, se esistesse il dominio cryptoeccetera.eth, sarebbe possibile inviare ETH (e una gran quantità di altri token, anche esterni a Ethereum) senza dover impazzire con la complessità di un indirizzo esadecimale.
E poi, ovviamente, c’è il discorso della speculazione su nomi particolarmente corti e ambiti. Ad oggi, il web decentralizzato non ha molta trazione. Ma se in futuro rivaleggerà con HTTP, è facile immaginare perché un dominio come pizza.eth avrebbe grande importanza. Personalmente mi dissocio da questa speculazione, ma è impossibile non menzionarla.
Cos’è Ethereum Name Service (ENS)? Come comprare un dominio .eth
Visto cos’è Ethereum Name Service, possiamo accennare come comprare un dominio .eth. Esistono fondamentalmente due modi: registrarlo se libero, oppure comprarlo (ad esempio su opensea) se già esistente.
Ipotizziamo di volere comprare il dominio openseadao.eth. Per qualunque ragione. Possiamo recarci sul sito di Ethereum Name Service a questo link, e provare a inserire questa stringa nella barra di ricerca (che è case sensitive). Possiamo vedere che è registrato fino al settembre del 2022.
Possiamo vedere l’indirizzo di chi lo ha registrato e di chi lo controlla (in questo caso la stessa persona). Si dà il caso che questo dominio sia in vendita su opensea alla modica cifra di 100 milioni di ETH.
I problemi del web 3.0
ENS e il web decentralizzato non sono esenti da problemi.
Innanzitutto, sono stati oggetto (come il grosso del cryptomondo) di una speculazione esagerata. La corsa ad accaparrarsi dominii di parole comuni è una delle cause principali della grande quantità di nomi registrati.
L’uso corrente dei domini .eth è al momento piuttosto limitato. Possiamo farcene un’idea dando uno sguardo a ipfs://almonit.eth/#/, un motore di ricerca per il web decentralizzato. Uno degli usi più interessanti è come avatar, magari per il famigerato metaverso (quando esisterà). Ad esempio, l’username di Buterin su Twitter è vitalik.eth.
Il problema potenzialmente più grande del web decentralizzato è però proprio il suo non poter essere censurato. Questo apre interrogativi etici molto importanti: che fare con i siti illegali che dovessero sorgere? Le truffe? Più banalmente, come proteggere il copyright di un giornale che vuole nascondere parte del suo contenuto dietro un paywall? La decentralizzazione è una bellissima utopia, ma allo stesso tempo comporta vari problemi che devono trovare soluzione prima che sia anche solo possibile la sua esistenza.