Cos’è GMX? Un exchange decentralizzato per contratti derivati, in particolare i cosiddetti perpetuals (o perps). È sicuramente un progetto interessante, per quanto io rimanga dell’idea che questo genere di strumenti non dovrebbe essere usato in modo superficiale: la leva può realmente diventare un problema, se non si gestisce correttamente il rischio -e la gran parte di chi usa questi strumenti finisce per perdere. Inoltre, non è ancora chiara (perlomeno a me) la legalità di un DEX che offra contratti derivati, senza ovviamente il KYC.
Fatta questa premessa, vediamo cos’è GMX e in che modo funziona.
Cos’è GMX? Il funzionamento del DEX
GMX è un exchange che offre la possibilità di acquistare perpetuals. Si tratta di contratti derivati che permettono di scommettere (questa è la parola corretta) sull’andamento del prezzo di un token nel futuro, senza una scadenza prefissata.
Accedendo al sito, è possibile connettere il proprio wallet utilizzando uno dei due network disponibili: Avalanche o Arbitrum (un Layer2 di Ethereum). Sono disponibili al momento perps su ETH, BTC, LINK e UNI.
Le commissioni? 0.1% all’apertura e 0.1% alla chiusura. A cui aggiungere le commissioni di rete (molto ridotte, dato che sia Avalanche che arbitrum sono quasi gratuite da usare) e -per chi usa leva- le commissioni di prestito, lo 0.002% all’ora. Che sembra poco, ma cresce rapidamente.
I perps
I perpetual futures sono dei contratti che permettono l’acquisto (o vendita) del sottostante in qualunque momento nel futuro. Quindi, io lo apro e io decido quando chiuderlo. Se ho generato un profitto lo ricevo; quando ho una perdita, mi viene dedotta dal capitale che ho depositato a garanzia. Se la mia garanzia è insufficiente, la mia posizione viene liquidata.
I perps permettono quindi di assumere una posizione lunga (guadagno se l’asset di cui ho il perp aumenta) o corta (guadagno se il contratto perde). È uno dei modi più usati di assumere posizioni corte, il cosiddetto short selling. Tutto questo può essere fatto con o senza leva finanziaria -GMX permette una leva fino a 30x (non lo fate per favore, è follia).
Facciamo un esempio. Se io voglio assumere una posizione lunga con leva 2x su ETH con un capitale equivalente a 1 ETH, questo è quello che vedo.
Cosa significa? Se ETH raddoppia, il mio guadagno è il 200%; se si dimezza, vengo liquidato e perdo il 100% del mio capitale.
Con una posizione corta, funziona al contrario: io sto impegnandomi oggi a vendere ETH in un futuro non definito, a un prezzo che spero essere inferiore a quello attuale. Se ho ragione e il prezzo scende guadagno; se sale perdo, fino a perdere tutto se raggiungo il mio prezzo di liquidazione.
GMX è a mio avviso particolarmente interessante, perché offre un’alternativa decentralizzata ai vari DEX centralizzati che permettono di giocare con i futures. Alcuni esempi: Deribit (unico a offrire anche opzioni) e Binance. Il rischio ovviamente esiste, come in qualunque altra piattaforma DeFi: hack, rug pull, tante sono le cose che possono andare storte. Ma la piattaforma è interessante. Al punto che Algod, uno di quelli che aveva visto da lontano l’insostenibilità di LUNA, ha il referral link nella sua Twitter bio.
Cos’è GMX? I token: GMX e GLP
Come molti altri progetti simili, GMX si basa su due token: uno che serve per utility e governance (GMX), l’altro per la liquidità (GLP). Trattandosi di un progetto piuttosto complesso, anche i token non sono i più semplici del mondo da capire.
GMX: il token per utilità e governance
GMX è il token che permette di contribuire alle decisioni prese sulla piattaforma: il classico governance token. Ma ha un twist: permette di ottenere il 30% delle commissioni generate dalla piattaforma.
Questo valore è ovviamente variabile, ma in questo momento permette un APY di circa il 23%.
Tante cose da dire. Innanzitutto, questo genere di ritorni può essere molto fuorviante, perché l’APR è calcolato sul valore attuale del token. Se il token vale zero, l’APR non ha senso.
In secondo luogo, questo genere di token è sotto forte osservazione da parte delle autorità nazionali. È infatti facile vedere quanto assomiglino ad azioni o simili, pur non avendo alcun tipo di permesso.
Infine, sottolineo che in questo momento Coinmarketcap non fornisce la capitalizzazione di mercato. Cosa non troppo rara con progetti relativamente piccoli, ma che potrebbe essere considerato un piccolo campanello d’allarme.
GLP: il token per la liquidità
GLP è invece il token che viene dato a chi mette a disposizione della piattaforma fondi. GMX funziona infatti con il classico metodo AMM, e quindi necessita di fondi che permettano di completare le operazioni. GLP è la prova che viene rilasciata a chi deposita fondi.
GLP ottiene il 70% del totale delle commissioni realizzate dalla piattaforma, funzionando da questo punto di vista in maniera affine a GMX. Anche qui l’APR/APY è fuorviante, ma questi sono i valori nel momento in cui scrivo l’articolo.
GLP viene poi distrutto quando i fondi vengono recuperati.
Discussione: GMX è utile?
Da tempo mi trovo in una dicotomia difficile da riconciliare. Da un lato vorrei servizi decentralizzati che permettano a tutti di interfacciarsi con i mercati in modo semplice e (soprattutto) economico. I broker centralizzati non hanno necessariamente buoni prezzi e servizi, e la rottura dell’oligopolio sarebbe un bene.
Dall’altro lato, mi rendo conto che servizi del genere sono rischiosi per l’utente medio. Questo tipo di prodotti, per leggi italiane come di qualunque altro stato al mondo, dovrebbero essere venduti a persone di cui si conosce nome e cognome. E dovrebbero avere disclaimer e prospetti legali.
Ovviamente, esiste il rischio che un bambino o una persona incapace di intendere o di volere, o semplicemente uno sprovveduto facciano qualcosa di molto sciocco. Quando si parla di leva, una disattenzione può polverizzare l’intero investimento in secondi.
I vari stati, e specialmente gli USA, sono stati molto aggressivi con i progetti che hanno componenti di security, di titolo finanziario. Ma fanno più fatica a esprimersi sul mondo decentralizzato. Spesso il team è anonimo, o semplicemente in un Paese diverso. E non vengono raccolti i dati di chi opera, né a fini di sicurezza e antiriciclaggio e né ai fini fiscali.
Insomma: penso che sia un bene che progetti come GMX vengano fuori, ma rimango convinto (impopolarmente, lo so) che possano presentare rischi molto grandi. E che sia necessario che i vari Paesi decidano e capiscano come possono controllare questo genere di attività.
Ad ogni modo, ecco cos’è GMX. Se lo volete usare, fate grande, grande attenzione. Se volete in generale utilizzare i contratti derivati. Sono stati ideati per le banche e per le grandi società che avevano bisogno di proteggersi da un rischio. Non per scommettere. Ognuno faccia quello che ritiene; io personalmente non tocco i future, a maggior ragione nel mondo crypto. E figurati con leva.