Cos’è Avalanche (AVAX)? In breve: una blockchhain che si offre come alternativa ad Ethereum. La sua proposta è una triplice blockchain, ciascuna delle quali ha un compito preciso, e l’offerta di elevate transazioni per secondo (4500) e basse commissioni di rete. Ci sono ovviamente alcuni contro, e tra i più rilevanti la novità della tecnologia impiegata, che non è battle tested come una classica Proof of Work.
Avalanche ha attirato nell’ultimo periodo un grande interesse, in ragione delle alte commissioni di Ethereum; insieme a Terra Money, è la blockchain che più ha beneficiato di un calo nell’interesse verso la Binance Smart Chain / BNB Chain, precedentemente il rivale numero uno di Ethereum. Vediamo quindi cos’è Avalanche, come funziona il suo token, e cosa aspettarsi da questa blockchain.
Cos’è Avalanche? Tre blockchain in una.
Come si può leggere nei vari whitepaper, Avalanche è una blockchain che è composta da tre diverse blockchain. Queste corrono in parallelo, e ciascuna si occupa di una parte delle transazioni che si svolgono sulla totalità della blockchain.
- L’Exchange Chain (X-Chain) è dove avviene la creazione e lo scambio di AVAX (token nativo di Avalanche) e dei vari token da questo derivato. È concettualmente simile al concetto di ERC-20 su Ethereum.
- Il Contract Chain (C-Chain) ospita le varie dApp costruite per Avalanche, e le transazioni a queste connesse.
- Il Platform Chain (P-Chain) coordina tutte le transazioni che avvengono sulla totalità della blockchain.
Avalanche Consensus Mechanism e Snowman
L’utilizzo di tre blockchain separate, che nell’ultimo periodo ha preso piede, offre una certa flessibilità. Oltre al vantaggio di mantenere logicamente separate transazioni diverse, permette di utilizzare meccanismi di consenso diversi che si adattino a ciascuno degli use case. La creazione di fasci di blockchain parallele è talmente popolare che addirittura Ethereum si sta spostando in quella direzione, con la chain centrale affiancata e aiutata da sharding e da rollup.
Nel caso di Avalanche, il vantaggio fondamentale è che la X-Chain usa l’Avalanche Consensus Mechanism, mentre C-Chain e P-Chain utilizzano un sistema creato da Avalanche stesso e chiamato Snowman (pupazzo di neve).
L’Avalanche Consensus Mechanism è un DAG (Directed Acyclic Graph), non una blockchain. Questo significa che ciascuna transazione viene validata da un numero ristretto di nodi vicini tra loro. Il grafico risultante ha la forma di un albero anziché di una catena, permettendo una scalabilità molto più elevata. Questo meccanismo è lo stesso di un’altro progetto molto popolare, Fantom, di cui parliamo qui.
L’Avalanche Consensus Mechanism offre come detto grande scalabilità, ma perde l’ordinamento cronologico delle transazioni. Questo non può avvenire sulla C-Chain e sulla X-Chain, che quindi sono invece blockchain in senso stretto e più sequenziali.
Questo meccanismo ibrido permette fino a 4500 transazioni per secondo, con commissioni attorno ai $0.20.
Cos’è AVAX?
AVAX è il token nativo di Avalanche. Permette il funzionamento della nuova rete, e il pagamento delle commissioni di rete.
Il token è stato offerto in ICO a un prezzo di $0.50, raccogliendo circa $35 milioni nel 2020. Da allora, come mostra il grafico, l’andamento è stato molto positivo, come del resto per la maggior parte del mercato e soprattutto per i progetti alternativi a Ethereum.
AVAX può essere messo in staking sulla P-Chain, in modo tale da proteggere la chain principale. Dato che funziona tramite Proof-of-Stake, è possibile ottenere una ricompensa per chi mette il token in staking, che al momento si aggira sul 9% annuale.
Nonostante il minimo per diventare un delegatore sia di 25 AVAX, una quantità piuttosto elevata, oltre la metà dei token disponibili è in staking, stando ai dati di stakingrewards. Questo è un valore piuttosto importante, dal momento che l’elevato minimo esclude chi abbia pochi fondi. Per questi utenti, infatti, l’unico modo di mettere in staking in modo indiretto i propri AVAX è tramite una piattaforma di Finanza Centralizzata (CeFi).
Qual è l’unicità di Avalanche (AVAX)
Abbiamo visto cos’è Avalanche, e che ha una struttura piuttosto innovativa rispetto a tante altre alternative ad Ethereum, che la rendono particolarmente interessante da un punto di vista concettuale. Questa (supposta) unicità del progetto rende anche molto polarizzati i pareri: o la amano, o la considerano una truffa.
Sicuramente, l’esistenza di tre blockchain anziché una soltanto offre un buon compromesso tra sicurezza, economicità e decentralizzazione teorica (il perché del teorica sotto). Come detto, questa soluzione è molto simile a quella pensata da Vitalik Buterin per Ethereum Consensus Layer, e discussa nel suo post Endgame, che abbiamo analizzato qui.
La possibilità di avere compatibilità con Ethereum e commissioni basse ha reso Avalanche la quarta blockchain per Total Value Locked nei vari protocolli di Finanza Decentralizzata.
DApp come Aave, Curve e Sushiswap offrono l’integrazione con questa blockchain, permettendo ad Avalanche di arrivare a oltre 10 miliardi di dollari in Total Value Locked. Esistono poi progetti piuttosto grandi dedicati unicamente ad Avalanche.
Quali sono i rischi di Avalanche?
Il vantaggio di Avalanche è, come spesso capita nel cryptomondo, anche il suo rischio più grande.
Infatti, la novità della triplice chain si offre a possibili vulnerabilità. C’è un motivo se in molti considerano Bitcoin come la blockchain più sicura: la sua tecnologia è la più vecchia, e non hanno trovato il modo per romperla. Nel mondo blockchain, non esiste garanzia a priori della solidità di un protocollo.
Di conseguenza, esiste un rischio che qualcuno scopra il modo di rompere AVAX per il suo profitto personale. Come detto nel caso di Fantom, in particolare, le DAG sono una tecnologia molto recente nel mondo crypto, e non è impossibile che si rivelino in futuro come non funzionanti.
Un’altra criticità da almeno menzionare sono le frequenti e diffuse critiche nei confronti del team di AVAX.
Innanzitutto, la distribuzione dei token è abbastanza insolita. Qui un grafico tratto dal sito di Avalanche.
Come si può vedere, meno di un terzo dei token preminati sono stati venduti. Il 20% (che è un bel po’) rimane al team, e un ulteriore 40% viene distribuito tra i vari partner. Con il mandato di costruire l’ecosistema, ma con un vesting period relativamente breve.
Questa distribuzione tende ad essere un po’ più aggressiva e beneficiare di più il team rispetto ad altri progetti. Per quanto questo in sé non sia necessariamente un male, esiste ovviamente una possibile centralizzazione pratica della rete, con i rischi che questo comporta.
Inoltre, ci sono stati alcuni piccoli problemi di comunicazione in passato. Ad esempio, nel Febbraio 2021 c’è stato un bug di qualche sorta che ha portato alla creazione non autorizzata di alcuni AVAX. Il team ha motivato questo evento come un semplice bug in un post chilometrico, ma non mancano utenti che hanno visto malizia se non incompetenza (un esempio in questo thread su reddit).
Conclusione: Cos’è Avalanche (AVAX)?
In questo articolo abbiamo visto cos’è AVAX: una blockchain costruita da tre catene indipendenti, che utilizzano meccanismi di consenso diversi. Questo approccio ibrido è piuttosto innovativo, e si presta bene alla Finanza Decentralizzata, in cui Avalanche rappresenta la quarta forza.
L’innovatività di Avalanche è anche il fattore che crea una forte polarizzazione tra gli utenti: chi la ama e la indica come il futuro, chi la odia e pensa che non sopravviverà. Ho cercato di portare entrambe le posizioni in modo più imparziale possibile.
Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.