Cos’è USDD? USDD è la nuova stablecoin algoritmica di Tron, lanciata pochi giorni fa e passata in sordina per via del collasso di Terra (un’altra stablecoin algoritmica) proprio in quel momento. I dubbi sull’opportunità di creare qualcosa del genere in questo momento ci sono e sono tanti, almeno da parte mia. Ecco cos’è USDD, e come funziona la stablecoin algoritmica di Tron.
Cos’è Tron?
Tron è una blockchain affine ad Ethereum, EVM-compatible (ovvero supporta le dApp originariamente scritte per Ethereum). Non ho mai parlato di questa blockchain e del suo token, TRX, dato che io come molti altri le considero una brutta copia di Ethereum.
Dato che Ethereum ha storicamente delle commissioni molto elevate, sono spuntati molti competitor. Alcuni di questi con idee interessanti. Altri, semplicemente, con l’idea di fare qualcosa di simile a Ethereum, ma più scalabile, a discapito di decentralizzazione o sicurezza.
Insomma: Tron è una blockchain che permette la scrittura di smart contract. È capeggiata da Justin Sun, un personaggio carismatico quanto discusso. In fuga dalle autorità cinesi, accusato di pratiche quantomeno dubbie –lascio questo lungo articolo a chi volesse approfondire.
Cos’è USDD?
Come ormai sanno anche i sassi, a inizio Maggio 2022 la stablecoin algoritmica UST ha perso l’equivalenza con il dollaro, causando la fine di quell’ecosistema nel crollo più rilevante in tutta la storia delle cryptomonete.
Terra era basato su due token: UST, la “stablecoin algoritmica”, e Luna, che le permetteva secondo la teoria di rimanere a $1 tramite un sistema di incentivi: se UST valeva meno di un dollaro, era possibile scambiarlo con $1 di LUNA. Se UST valeva più di un dollaro, era possibile scambiare $1 di LUNA con 1 UST.
Ecco, USDD è esattamente la stessa cosa: una stablecoin algoritmica che ha lo stesso identico funzionamento di UST, mentre TRX -il token originario della blockchain- funziona da rebase token, esattamente come era LUNA (ora chiamato LUNC).
Talmente simile a Terra Luna, di fatto, che alcuni su Twitter hanno speculato abbia avuto un impatto sulla caduta di questa blockchain. Infatti, USDD offre il 30% anziché il 20% offerto da Anchor.
Insomma, avete capito bene. Ecco cos’è USDD: esattamente una copia di UST, lanciata precisamente nei giorni in cui UST perdeva il peg. L’unica differenza? Un 30% anziché 20% di interesse “senza rischio” (le virgolette sono fortemente ironiche).
Ah, Justin Sun, il creatore, ha offerto un fondo per aiutare chi ha perso per via di UST. La domanda che sorge spontanea è chi aiuterà chi dovesse perdere su USDD – sicuramente un’ottima manovra di marketing, anche se non riesco a non vederne l’ironia.
Cos’è USDD, e la possibilità di stablecoin algoritmiche
Il tema delle stablecoin algoritmiche personalmente mi affascina. Ne ho parlato in passato, domandandomi se possano esistere. La risposta non ce l’ho, ma una cosa mi sembra evidente. Lanciare una nuova stablecoin algoritmica nel bel mezzo del depeg di quella più grande al mondo (capitalizzazione di oltre 40 miliardi tra i due token) è assurdo.
Il grosso problema che ha portato al crollo di Terra è, in retrospettiva, la mancanza di reale utilità per i token. In fondo, il 75% del totale degli UST era su Anchor, dove riceveva rendimenti (sussidiati) in modo da creare utilità artificiale.
Tron è recentemente arrivata al terzo posto per TVL tra le varie blockchain, seguendo Ethereum e BNB. Per ora, va detto, non c’è una situazione esasperata come quella di Luna: c’è un certo equilibrio tra diversi protocolli. Ma il rischio è evidente.
Ora, a prescindere dalla validità del concetto di stablecoin algoritmica, è necessario parlare di tempismo. USDD ha in questo momento una capitalizzazione relativamente piccola, inferiore al miliardo di dollari. Non avrebbe avuto senso rimborsarli e chiudere tutto, prima che la cosa esca di controllo?
Ma USDD è diversa da UST?
Non c’è di fatto alcuna differenza nella tecnologia tra USDD e UST. E allora, perché qualcuno crede che possa funzionare?
Va innanzitutto fatto notare che Tron ha dei sostenitori molto accorati diciamo. Come tutte le società che si riuniscono attorno a un leader carismatico: si veda Terra Luna, Tesla, Nikola. Theranos. La lista è lunga. Ho inserito Tesla per non far sembrare che tutti i leader carismatici siano criminali, perché così non è.
Però il carisma può rendere più difficile la razionalità. Vi propongo questo thread su reddit, in cui si identificano due motivi per il fallimento di UST: un supposto massimo di UST che potevano essere bruciati ogni giorno, e la dimensione molto maggiore di UST rispetto a USDD.
Il primo punto è semplicemente falso. Il meccanismo di burn ha funzionato anche troppo bene, proiettando il numero di LUNA in circolazione da qualche milione a oltre 6.500 miliardi in pochi giorni. Alcuni hanno anzi sostenuto che limitare la velocità del meccanismo di burn di UST per LUNA avrebbe potuto avere un effetto benefico.
Il problema di una stablecoin algoritmica è quando la stablecoin (UST) supera in capitalizzazione di mercato la rebase coin in caduta libera (LUNA). In quel caso si attiva la famigerata death spiral, in cui semplicemente LUNA non è in grado di assorbire sufficiente quantità di UST da ristabilire il peg.
Tornando a USDD, questo si sostanzia nel secondo punto: USDD è molto più piccolo di UST, quindi è sicuro perché è lontano il momento in cui possa superare in market cap TRX. Questa, mi dispiace, è la definizione di uno schema di Ponzi: gli utenti che sostengono questo stanno implicando che in futuro crollerà, e credono di potere prevedere quanto questo accada. Non commento, ma mi limito a lasciare questo link a un articolo accademico estremamente interessante che parla di questo. Link.
Conclusione: cos’è USDD?
Cos’è USDD? USDD è l’equivalente di UST nella blockchain TRON, già di per sé accusata in passato di essere un clone di Ethereum senza particolare valore aggiunto. E se è vero che la storia si ripete, il rischio di un altro crollo è sempre più elevato.
Insomma: abbiamo capito che le stablecoin algoritmiche come pensate fino ad ora non funzionano. La storia ce lo ha insegnato. Che sia per un attacco esterno o per una vulnerabilità del concetto che le porta all’autodistruzione non importa. Magari sarebbe opportuno fermarsi a riflettere, prima di buttarne fuori un’altra identica. Ma capisco che la possibilità di guadagno -tanto per i creatori, quanto per i risparmiatori- sia più forte della razionalità.
Sempre mi guardo molto bene dal dare consigli di sorta, perché a me l’investimento non interessa e ciascuno è libero di fare ciò che vuole con i suoi soldini, ma qui devo dirlo: fate, per cortesia, estrema attenzione con USDD. Ricordate che c’è sempre rischio nel mondo crypto; e qui, più che rischio, si parla probabilmente di una bomba pronta a esplodere in qualunque momento. Poi, fate vobis.
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