Lo staking su Ethereum 2.0 (o Consensus Layer, come da recente rebranding) ha raggiunto la pietra miliare di 10 milioni di ETH in staking. Questo valore, che si attesta tra i 25 e i 30 miliardi di dollari, rappresenta una percentuale non enorme del totale circolante di ETH (poco meno del 10%), ma è comunque una pietra miliare importante.
10 milioni di ETH in staking
Il raggiungimento di 10 milioni di Ether in staking è ufficiale. Pur rappresentando una percentuale relativamente piccola del totale di Ether in esistenza, è comunque un numero significativo. Supera, e di un bel po’, il TVL in qualunque dApp di Finanza Decentralizzata, giusto per dare un riferimento.
Lo staking sulla beacon chain di Ethereum Consensus Layer è il primo passo per la migrazione all’Ethereum del futuro. Gli utenti, come accade nella Proof of Stake, possono mettere in staking i loro Ether per proteggere la rete.
Nel caso della beacon chain di Ethereum, questi fondi sono inaccessibili e non ritirabili fino al momento della fusione tra beacon chain e vecchia blockchain. Questo evento era già stato annunciato nel passato, ma è in ritardo (come spesso accade per Ethereum). Ma in fondo, data l’enorme complessità e importanza di Ethereum, meglio tardi e bene che presto e male.
Lo staking su Ethereum Consensus Layer può essere realizzato da chiunque voglia, anche se le commissioni sono relativamente elevate per inviare la transazione. Alcuni exchange centralizzati offrono la possibilità di fare lo staking tramite loro, scambiando ETH per un token che rappresenta Ethereum sulla beacon change. Un esempio è Binance con il suo token BETH.
Cos’è Ethereum Consensus Layer?
Ethereum Consensus Layer è il modo in cui è stato rinominato Ethereum 2.0, l’evoluzione di Ethereum che è ormai in corso da oltre un anno.
In questa nuova versione di Ethereum, il sistema passa da Proof of Work (e quindi dipendenza dai miner) a Proof of Stake. Questo permette una riduzione teorica delle commissione molto rilevante, a fronte di una complessità molto importante.
Infatti, la migrazione a Ethereum Consensus Layer presuppone la coesistenza di due catene. Tutte le transazioni avvengono in questo momento sulla “vecchia” blockchain. La nuova blockchain, beacon chain (quella che accoglie i 10 milioni di ETH in staking) non ha al momento alcuna funzionalità. Ci vorrà ancora del tempo prima della fusione tra le due chain, e quindi del passaggio effettivo a Proof of Stake.
Nell’idea del fondatore Vitalik Buterin, espressa nel dettaglio nel suo recente post Endgame, l’Ethereum del futuro prevederà la creazione di blocchi in modo decentralizzato. Viceversa la loro approvazione farà uso di alcuni escamotage in grado di ridurre notevolmente le commissioni di rete. Oltre allo sharding, verranno usati i rollup (come Optimism) e anche blockchain esterne Layer 2 di supporto, come ad esempio Loopring.
La riduzione delle commissioni di rete è un problema che Ethereum ha la necessità di affrontare, eventualmente anche perdendo parte della sua decentralizzazione, dal momento che molti progetti potenzialmente concorrenti hanno fatto passi da gigante in questo senso. L’esempio più lampante? Terra Money, in questo momento la seconda blockchain per Total Value Locked nella DeFi.
Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.