LUNC, il token originale della blockchain LUNA, è recentemente in un periodo estremamente positivo. Dopo il tonfo di Maggio, infatti, la community sembra aver deciso di prendere questa coin in palmo di mano, e di non lasciarla morire.
Recentemente, poi, Binance ha annunciato un burn di LUNC che ha reso felici gli utenti. Vediamo in che modo questo potrà impattare sull’offerta di LUNC. E, soprattutto, se questa decisione ha senso.
LUNC aumenta di valore, ma è una blockchain orfana
Facciamo un po’ d’ordine. Innanzitutto, LUNA era una delle blockchain più influenti fino a poco tempo fa. Basata su una stablecoin algoritmica (UST, oggi USTC) e una rebase coin (LUNA, appunto), sembrava una soluzione più che valida per essere la blockchain della DeFi.
A maggio il fattaccio: il crollo di LUNA. Alcuni dicono avviato da speculatori, certamente aiutato da una struttura che a posteriori non era sostenibile. Il fondatore Do Kwon, aspirante Elon Musk adorato da CT, ora -pare- ricercato dall’Interpol.
E la blockchain Luna subisce una fork: la vecchia (ora rappresentata dal token LUNC, Luna Classic), abbandonata a sé stessa e al suo modello insostenibile con USTC; e LUNA, una blockchain distinta che non è più basata su stablecoin algoritmiche.
Con il tempo, la community ha mostrato scarsissimo interesse per LUNA, la nuova blockchain e coin, e invece sembra avere abbracciato LUNC. Ad oggi, la capitalizzazione di mercato di LUNC e oltre 6 volte quella di LUNA, la coin della blockchain che in teoria è ora supportata. Ecco i due grafici degli ultimi 3 mesi: LUNA è stabile, LUNC ha triplicato.
Ricordiamo che la stablecoin algoritmica USDC esiste ancora e rimane lontanissima dal peg ($0.03 in questo momento), e non c’è speranza apparente di riparare il danno. Ma quello che sembrava un meme si è fatto spazio: il burn.
Utenti più o meno grandi e conosciuti hanno proposto burn tax, ovvero di bruciare una certa percentuale di LUNC ad ogni transazione. (Un’abitudine, questa, di altcoin poco affidabili). E via via questo movimento ha fatto breccia anche sui nomi più forti.
Il burn di Binance: 4.5% del totale di LUNC bruciato ogni anno
Il 26 Settembre è arrivato l’annuncio di Binance.
Ovvero: si impegnano ad effettuare il burn di tutte le commissioni che raccolgono su LUNC. L’importo non è chiaro: dipende dalla quantità di scambi che avverranno. Possiamo provare a stimare questo importo.
Nelle ultime 24 ore, circa $450 milioni di transazioni sono avvenute su Binance per LUNC. I dati per perps e futures non sono disponibili -possiamo chiamare $500 milioni in totale al giorno per semplicità.
Le commissioni di Binance sono molto basse (tra le più basse dell’intero ecosistema, especialmente con il kickback); possiamo stimare ad occhio che sono 0.05% del totale delle transazioni. $500 milioni x 0.05% equivalgono a $250 mila dollari al giorno di LUNC bruciati. Questo equivale a circa lo 0.0125% del totale in circolazione distrutto ogni giorno.
Se assumiamo di poter estrapolare questo dato linearmente su base annuale (molto ottimistica come assunzione) otteniamo che Binance brucerebbe, continuando per 365 giorni, il 4.5% del totale di LUNC in circolazione.
Si tratta, quindi, di numeri importanti. Esiste il potenziale che questi numeri snelliscano il totale di LUNC in circolazione -anche se dobbiamo tenere in circolazione che bisogna anche bruciare USDC parallelamente. E questa quantità giocoforza diminuirebbe con il tempo -in fondo, in questi giorni l’interesse è al massimo, e non potrà che scemare.
Il burn di Binance: la community ha vinto. (Giusto?)
Il burn di LUNC da parte di Binance ha incontrato reazioni molto soddisfatte nella community. Ma è giusto? Si tratta realmente di qualcosa di positivo?
Il mio parere è no. Ecco perché.
Binance è uno dei nomi più rispettati nel mondo crypto. Pur essendo relativamente giovane (nato nel 2017), si è affermato come l’exchange con la E maiuscola. CZ, il fondatore, è uno dei volti più simpatici e con maggior reputazione nel mondo crypto.
Negli ultimi anni, Binance ha mostrato il desiderio di muoversi all’interno delle leggi, cercando i permessi necessari ad operare in ciascuna giurisdizione.
Parallelamente, ha iniziato a prendere decisioni che andavano nella direzione di rendere la community felice. Questa decisione è una di quelle.
LUNC è una blockchain morta e sepolta.
Era un esperimento estremamente affascinante, e per un breve periodo in molti abbiamo sperato che una stablecoin realmente decentralizzata e scalabile esistesse. Ma LUNC ha fallito.
La community si trova ora con migliaia, milioni o anche miliardi di token che valgono frazioni di centesimo, laddove in passato valevano $100 e più. Quindi, il ragionamento che fanno in molti: se LUNC torna dov’era pochi mesi fa, sono milionario.
Ovviamente, questo ragionamento ignora l’enorme quantità di LUNC in circolazione. E, più importante, ignora che LUNC è una blockchain che NON ha sviluppo, e per cui pochissime piattaforme rimangono in vita (Anchor e Mirror, le punte di diamante, sono morte).
L’unica ragione per cui la community spinge LUNC è che spera di poter rientrare delle sue perdite. Non c’è nient’altro dal punto di vista fondamentale. C’è solo l’illusione di speranze, short squeeze sul modello GameStop o simili.
Il mio parere: c’è bisogno che entità affidabili come Binance si ergano al di là dei meme e dei facili like, per aiutare a guidare la community nella direzione corretta. Dare la speranza che LUNC possa tornare dov’era è, a mio parere, semplicemente irresponsabile.
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Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.