Il processo Tether ha tenuto l’intero mondo crypto con il fiato sospeso. Come avevamo infatti raccontato in passato, ci sono dei grossi punti di domanda su USDT. Originariamente l’impresa dichiarava che l’intero ammontare di USDT era garantito da dollari americani; dichiarazione poi ritrattata. Vediamo cos’è successo con il processo Tether.
Processo Tether: si chiude con una multa
Il processo a Tether da parte dello stato di New York aveva due fulcri: l’effettiva composizione delle riserve della stablecoin, e l’uso in passato di prestiti ad altre compagnie del gruppo per ripianare debiti. Entrambe le osservazioni sono molto preoccupanti, ma la seconda in particolar modo. Infatti, a quanto pare, nel 2017 Tether aveva usato $850 milioni di riserve di Tether per un prestito a un’altra impresa del gruppo Bitfinex. Oggi, Tether riconosce di detenere molti altri asset che non sono depositi bancari, come ad esempio cambiali, conti deposito e obbligazioni e materie prime.
Come spesso accade negli Stati Uniti, il processo si chiude con un settlement, ovvero un patteggiamento. Qui trovate il testo completo se siete curiosi. In breve, una multa di $18,5 milioni (spiccioli per Tether) e il divieto per Bitfinex e Tether di operare nello stato di New York.
Il settlement è sempre un punto di domanda. Il procuratore accetta di non proseguire con le indagini, e il difensore non si dichiara colpevole. Ma di fatto, nel testo linkato poco sopra, si dichiara che Bitfinex e Tether hanno consapevolmente misled (fuorviato) il mercato per quanto riguarda le riserve di USDT. E per quanto la situazione nel 2021 non sembri presentare criticità -come alcuni avevano temuto, questa non è una buona notizia per il mondo crypto.
Il processo Tether: cosa succede ora?
Il fatto che il processo si sia chiuso nello stato di New York per Tether non significa che la faccenda sia alle loro spalle. Come dicevamo, il settlement non costituisce ammissione di colpa. Tuttavia, potrebbe spingere altri stati (e altri Paesi) a iniziare indagini simili. Provate a immaginare Tether che viene attaccata da 49 stati negli USA, e da un centinaio di Paesi nel mondo.
Sarebbe quindi sbagliato, a mio parere, considerare concluso il processo Tether. Questo capitolo è alle spalle, ma ci sarà ancora da lottare.
E del resto, sembra che la legge abbia deciso di scoprire gli altarini nel mondo crypto. Un altro esempio è l’indagine della SEC su Ripple. E probabilmente anche i pump di Doge saranno a un certo punto analizzati.
Perchè USDT è importante nel mondo crypto?
USDT è stata la prima stablecoin. Stando ai dati di Coinmarketcap, a fine Febbraio 2021 esistono $35 miliardi di USDT.
Proviamo a considerare il caso in cui USDT perdesse la totalità del suo valore e arrivasse a zero. Non dico sia probabile (anzi), ma è un buon esercizio mentale. Cosa succederebbe?
A mio parere, chiunque detenga quantità rilevanti di USDT inizierebbe a vendere altre cryptomonete per recuperare una parte delle sue perdite. Questo causerebbe una corsa verso l’uscita -un classico panico finanziario. Cosa accadrebbe? Il prezzo delle cryptomonete precipiterebbe.
Va infatti considerata una cosa: se l’1% di tutti i Bitcoin in circolazione venisse venduto in questa corsa all’uscita, il prezzo non diminuirebbe dell’1%. Infatti, in questi casi, non ci sono compratori -con un simile volume di vendite, il prezzo potrebbe precipitare del 30%, del 50%, anche di più nell’arco di pochi minuti.
Conclusione: cosa accadrà ora a USDT?
Per quanto questo settlement chiuda momentaneamente i problemi per Tether, non aspettiamoci che finisca qui. Le accuse mosse alla società sono serie, e non è improbabile che nei prossimi mesi altri procuratori decidano di vederci chiaro -magari, questa volta, non offrendo a Tether la possibilità di un settlement.
Se vuoi vedere quali alternative esistono a USDT, qui parlo delle più importanti stablecoin sul mercato!