Cos’è successo a FEI Protocol? Se seguite le notizie del mondo crypto, avrete sicuramente sentito parlare di questa stablecoin algoritmica. In breve: nonostante un grande interesse da parte del mercato, la stablecoin sembra aver perso il peg con il dollaro americano. Vediamo cos’è successo a FEI Protocol.
Cos’è FEI Protocol?
Partiamo dalla domanda più ovvia. FEI Protocol è un protocollo che permette a chiunque di depositare ETH e ottenere FEI, una stablecoin (almeno in teoria). Come sappiamo, esistono tre tipi fondamentali di stablecoin. Quelle basate sulla detenzione di riserve come USDC; quelle basate su collateralizzazione come DAI; quelle algoritmiche, come TerraUSD o BDO. Le ultime sono considerate le più interessanti, dal momento che permettono reale decentralizzazione e sono quindi più vicine alla visione satoshiana. Allo stesso tempo, sono anche le più rischiose, perchè il loro prezzo dipende dalla domanda e dall’offerta.
FEI (e qui cito liberamente dal loro whitepaper) è una via di mezzo tra la seconda e la terza categoria. Il suo valore è infatti dipendente dal liquidity pool FEI/ETH su Uniswap. Per effettuare il minting di FEI è necessario depositare ETH nello smart contract, cosa che moltissimi hanno fatto: il protocollo è infatti arrivato a mintare $1.3 miliardi di FEI. Gli Ether sono quindi bloccati nello smart contract, in proporzione di 1:1 con i FEI creati (a differenza quindi dell’overcollateralization tipica di molte altre stablecoin, in cui per creare 1 DAI serve ad esempio $3 in token). Una volta creati i FEI, l’unica cosa che ne mantiene il valore costante è Uniswap: se il peg si allontana, lo smart contract in automatico comprerà o venderà FEI per tornare al peg.
O almeno in teoria.
Cos’è successo a FEI Protocol: il problema
Ovviamente, c’è un problema con FEI. Il grafico di Coinmarketcap di oggi 7 Aprile 2021 lo mostra.
Il valore si è immediatamente attestato al di sotto di $1. Questa cosa non è infrequente per le stablecoin con overcollateralization o algoritmiche: il valore oscilla spesso sopra e sotto al peg nei primi giorni. Ma è molto preoccupante che 3 giorni dopo il lancio, il valore non sia mai tornato sopra $1 -e anzi, sembri mostrare un andamento negativo.
La stablecoin, come troppo spesso accade, sembra avere degli ottimi incentivi per evitare che il prezzo salga al di sopra di $1, ma non contro la spirale della morte. Infatti, la fiducia del mercato è realmente l’unica cosa che lo mantiene al di sopra di $0. Certo, c’è oltre un miliardo di dollari in ETH bloccato negli smart contract (che secondo le regole non può essere riscattato, nemmeno pagando la penalità, quando il valore è al di sotto di $0.93). Ma sarebbe sufficiente una piccola modifica nell’algoritmo per permettere agli utenti di ritirare il loro collateral e ripensare la moneta, come in molti già iniziano a suggerire.
Il dilemma delle stablecoin
Abbiamo visto, nel 2020, come il mercato abbia una fame feroce per stablecoin. Le stablecoin infatti permettono di acquisire posizioni più articolate nei propri investimenti. Permettono di prendere a prestito economicamente, di vendere senza fare scattare tasse, di ottenere interessi più o meno importanti sui propri interessi. E non è un caso l’enorme successo di DAI, o il fatto che stablecoin con ben poca fama siano arrivate alla ribalta nell’esplosione della Binance Smart Chain, come ad esempio l’adozione di BDO su Autofarm.
Il problema enorme è che queste stablecoin non hanno dietro a loro alcuna prova matematica di efficacia. Al di là, si intende, di quelle che bloccano fondi su conti correnti per l’importo coniato (come USDC).
Il valore di una stablecoin basata su overcollateralization come DAI, e a maggior ragione di una algoritmica come FEI, dipende unicamente dalla fiducia che il mercato ripone in questa. A maggior ragione una che dipende da UniSwap. A tal proposito raccomando la lettura di questa analisi (in inglese e piuttosto complessa). Il riassunto? Il valore di una stablecoin algoritmica non può che essere inferiore a $1, dal momento che vendendola su un DEX si incorre in commissioni e price slippage. Pertanto, secondo l’autore, una stablecoin algoritmica che debba dipendere dai DEX per mantenere l’equilibrio è destinata alla morte. Non sono sicuro che questa regola valga al 100%, ma è interessante che FEI abbia incontrato tanti problemi.
Come sempre, l’articolo vuole mettere in guardia: il mondo blockchain è altamente speculativo e persino teorico. A volte teorie ragionevoli e condivise, a prima vista impeccabili, falliscono. Fa parte del gioco.
Un progetto concettualmente non dissimile da FEI è Kava, un po’ più complesso ma anche in giro da più tempo. Di Kava parliamo qui.
Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.
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