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Cos’è VET? VeChain, supply chain e autenticità

Cos’è VET? Sicuramente, uno dei token più conosciuti, stabilmente in top 30 per capitalizzazione di mercato. In breve: VeChain è una blockchain che si occupa di garantire dapprima l’autenticità, e poi la posizione nella supply chain di un prodotto fisico. Fondamentalmente, si preoccupa di attribuire un’identità univoca a un prodotto, in modo tale da attestarne l’autenticità, e da rendersi conto in caso di eventuali problemi legati alla sua produzione o spedizione. Vediamo quindi più nel dettaglio cos’è VET, e di cosa si occupa.

Cos’è VET? Una spiegazione tecnica

VeChain è stata creata da Sunny Lu, precedentemente top manager di Luis Vuitton. Vivendo il mondo della moda, Sunny si è reso conto di uno dei problemi più gravi: la creazione di prodotti non originali. Un mercato enorme quello dei tarocchi, che è estremamente dannoso tanto per i produttori, quanto per i consumatori inesperti che sono vittime di truffe a loro insaputa.

L’idea originaria di VeChain era quindi quella di attribuire un’identità univoca a ogni singolo prodotto. Questa identità, sotto forma di QR code o altro mezzo elettronico, deve essere conservata sulla blockchain, in modo da renderne impossibile l’alterazione. Questo era VeChain all’inizio: un chip, o un codice, che attestava l’originalità di una borsa, o di un’automobile, o di un prodotto qualunque di un certo valore del quale si volesse garantire l’autenticità. Si può da subito notare una certa affinità con il concetto di NFT.

Successivamente, un’evoluzione: l’utilizzo viene allargato in generale alla supply chain, ovvero alla gestione della catena di approvvigionamenti. Immaginatevi di essere una società che vende automobili. Ciascuno dei vostri prodotti ha un valore importante; è necessario sapere in ogni momento dove si trova. Tuttavia, può non essere semplice identificarlo in modo univoco, almeno prima dell’immatricolazione. VeChain permette, con una semplice scannerizzazione, di sapere esattamente quale veicolo quello davanti a noi sia, o di sapere dove si trovi l’ordine fatto da un cliente in particolare. Può sembrare banale, ma vengono spesi miliardi di euro ogni anno per tenere sotto controllo l’inventario.

Questo riassunto e quanto citato sotto è tratto e rielaborato dal white paper di Vechain.

La differenza tra VET e VTHO

Se avete guardato il token, vi sarete resi conto che ne esistono di due tipi: VET e VTHO. Quale sarebbe la differenza?

Innanzitutto vediamo cos’è VET: VET è il token con cui effettuare staking. Più VET ho a disposizione, più rapidamente mi verrà attribuita la quantità di attenzione di cui ho bisogno per effettuare una determinata operazione.

VTHO, invece, è il carburante: rappresenta quello che l’utente deve pagare per poter completare una determinata operazione. Quindi, ad esempio, per poter attribuire un’identità a un prodotto devo pagare una certa quantità di VTHO, e l’operazione verrà effettuata più rapidamente quanto maggiore è la percentuale di VET da me controllata.

VET è il token che ha riscosso la maggior quantità di successo finanziario, almeno fino a questo momento. Potremmo stare qui a discutere su quale dei due token abbia maggiore possibilità di successo finanziario. Come saprete, però, non mi interessa particolarmente il lato finanziario, ragion per cui non ho mai approfondito.

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VET. Fonte: Coinmarketcap

Cos’è VET? Proof of Authority e centralizzazione

VET è fondamentalmente una blockchain destinata alle società -B2B, Business to Business, come si suol dire. La decentralizzazione diventa quindi non solo inutile, ma addirittura dannosa. La decentralizzazione è un aspetto fondamentale del mondo blockchain, e io ho sempre difeso a spada tratta i progetti che provano a metterla al centro della loro visione. Ma il caso di VET è diverso. Qui la cosa più importante è l’assoluta certezza che i dati non verranno mai modificati. Che non ci saranno mai attacchi di alcun tipo per prenderne il controllo e modificarne la natura. Se io, società, investo in questo progetto, voglio la certezza che i dati che inserisco ora siano ancora esistenti, corretti e attualizzati tra dieci anni.

Di conseguenza, VET ha optato per la PoA, Proof of Authority. A differenza della PoS (Proof of Stake), la PoA prevede l’esistenza di validatori eletti dalla fondazione che controlla VeChain. Ciò significa che è una blockchain fondamentalmente centralizzata. Questo, in teoria, garantisce la mancanza di attacchi (a patto di fidarsi dei validatori), e commissioni estremamente ridotte. La Proof of Stake, viceversa, prevede che chiunque possa acquisire il diritto di votare sulle transazioni in base alla quantità di token posseduti. Per inciso, il sistema di VeChain è molto simile a quello usato da Polkadot.

Partnership e uso reale

VeChain non è uno dei nomi più sexy del mondo crypto; non ha cani adorabili come logo, né miliardari che ne fanno impennare il prezzo senza ragione. Tuttavia, ha dimostrato negli anni una certa rilevanza nel mondo reale.

Innanzitutto, VeChain è stato finanziato anche dal braccio di investimenti di PwC, una dei nomi più importanti nel mondo audit e consulenza strategica. PwC ha quindi molti contatti tra aziende molto importanti. Forse anche grazie a questa introduzione, VeChain ha ricevuto contratti molto importanti con imprese come Renault e Salesforce, per nominarne due.

La ragione? VeChain offre una soluzione oggi a una necessità di oggi. Non è necessariamente una promessa di impennata di valore nel medio-lungo termine. E’ un progetto che fornisce reale utilità a chi lo decida di usare.

Questo è anche dovuto alla natura estremamente specifica e focalizzata di Vechain. A mio parere, VET si contrappone perfettamente a ICP, che promette di rivoluzionare internet e ha una visione estremamente ampia e ambiziosa (arrogante?).

Conclusione: cos’è VET?

Cos’è VET quindi? Un progetto centralizzato che dimostra come la blockchain possa avere applicazioni nel mondo reale nel presente. Garantire l’autenticità di un prodotto firmato, conoscerne l’ubicazione in qualunque momento tra i vari magazzini, tra i vari scaffali o in qualunque punto della supply chain a monte e a valle, in modo sì centralizzato ma immodificabile in quanto sulla blockchain, è qualcosa di realmente importante.

Questa utilità reale ha fatto sì che un token che si occupa di qualcosa di poco interessante per l’utente medio arrivasse in top 50, e nel 2021 anche in top 20 per capitalizzazione di mercato. E’ ora possibile acquistare VET su moltissimi exchange, tra cui Binance.

Disclaimer: il contenuto dell’articolo è un’opinione, e ha unicamente fini informativi. Non intende fornire consulenzia finanziaria di alcun tipo. Consulta un professionista certificato per ottenere consulenza finanziaria.

3 commenti su “Cos’è VET? VeChain, supply chain e autenticità”

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