Con l’estremo interesse per il mondo DeFi, molti token prima semi-sconosciuti sono arrivati in top100, e Bancor non è un’eccezione. Ma cos’è Bancor? In questo articolo cercherò di spiegare rapidamente come questo progetto stia cercando di rivoluzionare il modo in cui scambiamo token.
Cos’è Bancor? Un exchange che non è un exchange
Cominciamo con una definizione. Cos’è Bancor? Bancor è una piattaforma che permette di scambiare token ERC-20, quindi basati sulla piattaforma Ethereum. Quali sono quindi le differenze tra Bancor e un exchange, come ad esempio Binance? La differenza fondamentale è che in un exchange, i token sono scambiati tra utenti -ovvero, se io voglio comprare, qualcuno deve voler vendere. Se avete mai provato a comprare un token sconosciuto, sapete che la liquidità è molto bassa, il che significa che è proprio difficile comprarlo.
In un exchange tradizionale, domanda e offerta si devono incontrare, su una piattaforma spesso centralizzata (per quanto esistano exchange decentralizzati, come ad esempio EtherDelta). Bancor risolve questo problema.
Come funziona Bancor?
La cosa più facile è iniziare con un esempio. Ipotizziamo di avere EOS e volerli scambiare per BAT. Quello che normalmente si farebbe è inviare EOS a un exchange, convertire da EOS a BTC/USDT/EUR/ETH, e poi comprare BAT. Operazione teoricamente semplice, ma che si complica se volete scambiare due token con capitalizzazione di mercato bassa: magari uno è quotato solo su Binance e uno solo su HitBTC. Quindi dovete inviare il primo token su Binance, cambiarlo con BTC, accorgervi che le fees sono altissime, cambiarlo in XRP, ritirare i XRP a HitBTC e li cambiarli per BTC e finalmente per il token che volevate. Tutto questo, spesso, perdendo parte del valore, perchè ask e bid su entrambi i siti erano magari del 5%.
Su Bancor funziona in modo diverso. Chiunque può contribuire token a un liquidity pool, ottenendo un guadagno (che vedremo dopo). I token devono essere inviati in proporzione 1:1 -ovvero, tornando a EOS/BAT, devono inviare una quantità di EOS e BAT uguale in dollari -ipotizziamo 100 BAT e 10 EOS. Se qualcuno vuole cambiare 2 EOS per 20 BAT, troverà il liquidity pool, e la transazione verrà automaticamente completata -il liquidity pool sarà adesso di 80 BAT e 8 EOS. Questo ridurrà il prezzo di EOS in rapporto a BAT su Bancor, creando l’incentivo per qualcuno di fare l’operazione inversa, e riportare il cambio tra i due token al loro valore di mercato (ovviamente è un esempio molto esagerato per renderlo visibile – i liquidity pool hanno molta offerta, per cui una transazione ha un impatto trascurabile e non rappresenterà il 20% del liquidity pool).
E se non esiste il liquidity pool tra due token? Il token BNT
Bancor nasce come un progetto che vuole connettere tutti i token in esistenza due a due, ma ovviamente questo rappresenta un problema, perchè molti token potrebbero non avere mai un liquidity pool perchè troppo piccole.
Bancor si trasforma quindi in un network: attraverso il token nativo BNT, il sistema trova in automatico il modo più conveniente per effettuare il cambio. Quindi, se non esistesse il pool EOS-BAT, il sistema convertirebbe ad esempio EOSBNT e poi BATBNT. In modo sempre più rilevante, il token BNT sta quindi acquisendo un ruolo di esclusività come controparte degli scambi, ragione per cui il suo valore è aumentato in modo piuttosto significativo negli ultimi mesi.
I Liquidity Pool: cos’è Bancor, e come funzionano
Riassumiamo: chiunque può contribuire liquidità al sistema, ottenendo in cambio un guadagno. Questo sito permette di vedere i vari liquidity pool che esistono, e decidere se e a quale contribuire. Ecco l’esempio di ETHBNT, il più usato
Ipotizziamo che si depositino 1 ETH e 200 BNT (al momento circa equivalenti in valore); si creerà e riceverà il pool token ETHBNT. Questo token permette di ricevere le commissioni sulle transazioni -rappresentando di fatto un'”azione”, un titolo che attesta il nostro investimento nel liquidity pool.
Concettualmente, se soldi vengono aggiunti al pool ETH:BNT, più token ETHBNT vengono creati e di conseguenza il loro valore diminuisce; viceversa, se liquidità viene rimossa, il valore di ETHBNT aumenta. Questo sistema permette di rendere uno specifico liquidity pool più attrattivo quando il suo valore diminuisce, mantenendo la liquidità del network elevata e permettendo -in linea teorica- di poter sempre convertire i nostri token.
Alternative a Bancor
Bancor è stato un po’ il padre fondatore dei DEX moderni -almeno, io lo vedo così. Molti concetti che oggi sono diffusi (come il liquidity pool) sono nati proprio da questo progetto. Oggi esistono delle alternative. Alcuni esempi: Uniswap, il DEX dell’unicorno, che sembrava un meme ma si è stabilito come gigante del settore; Sushiswap, una delle (troppe) fork di Uniswap.
Se invece volete uscire dal mondo Ethereum, uno dei nomi forti è THORChain, che cerca di costruire un’infrastruttura per scambiare token di diverse blockchain (ad esempio, BTC con ETH). Ma per ora, l’unica vera realtà è PancakeSwap.
Conclusione: cos’è Bancor
Questo articolo ha cercato di spiegare cos’è Bancor, e in che modo il progetto vuole decentralizzare lo scambio tra token ed eliminare il problema della bassa liquidità e scarsa disponibilità per i token meno conosciuti. E’ un progetto relativamente giovane, però mi ha affascinato sin dall’inizio: spesso mi invaghisco di un progetto sconosciuto, e mi tocca iscrivermi a un exchange sconosciuto e poco affidabile, con tutti i problemi del caso (BitGrail? Qualcuno?)
Ovviamente ci sono ancora problemi da risolvere, ma se come me siete interessati al tema della decentralizzazione nel mondo crypto, Bancor è uno di quei progetti da tenere d’occhio da vicino, perchè ha il potenziale di stravolgere il sistema. E, come lui, i molti DEX che sono sorti dalla sua idea.
Per leggere di più su DeFi, invece, ecco il link!
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